La Val Vibrata borbotta in seno al Pdl

TERAMO – La Vibrata in fermento rivendica un peso politico all’interno del Pdl che proprio sui voti dei Comuni di Città Territorio ha costruito la sua vittoria elettorale in Provincia e che esprime 8 sindaci di centrodestra su un totale di 12 Comuni. E’ in sintesi la questione posta sul tavolo alla vigilia dei congressi dal consigliere regionale Emiliano Di Matteo,secondo il quale, una maggiore espressione della Vibrata, è l’argomento imprescindibile per arrivare compatti alla fase congressuale che si aprirà entro fine anno. “Non si tratta di arrivare o meno ai congressi con una mozione unica – ha dichiarato Di Matteo a proposito di una eventuale riconferma di Paolo Tancredi a coordinatore provinciale – il punto è arrivare a quel momento con un manifesto unitario. Auspichiamo che il senatore Tancredi, che bene ha lavorato finora per la crescita del partito, tenga conto delle istanze che vengono dalla Vibrata che ha contribuito in modo determinante alla crescita del Pdl in Provincia. In un partito possono coabitare diverse anime, ma per far sì che non diventino correnti vanno individuate forme di riequilibrio e gratificazione. Il questo senso il congresso va colto come un’opportunità da non sprecare”. Va dunque ripagata la fiducia dimostrata dagli elettori vibratiani e stemperata, per Di Matteo, una politica ritenuta “troppo Teramocentrica” che alla lunga per il consigliere potrebbe portare all’isolamento del capoluogo.  Stangata infine di Di Matteo, durante la conferenza di presentazione dell’arrivo del senatore Gasparri,  diretta verso alcuni finiani: "Ci accusano di essere un partito di nominati, è singolare che queste accuse vengano proprio da chi ha costruito il suo percorso sulle nomine senza confrontarsi con il consenso elettorale".